A volte durante il giorno mi vengono in mente i versi delle poesie che cantiamo, sono tanti, diversi e adatti ad ogni situazione, ad ogni stato d’animo. Mi viene da domandarmi come mai uno strumento così antico, sia talmente attuale e talmente applicabile alla vita di tutti giorni, dal momento che ne abbiamo tracce da ormai migliaia di anni. Eppure non riescono ancora ad annoiarci. Basti pensare ai classici che da tempi antichi vengono cantati e portati nelle case e nei paesi tramite il canto, una sola cosa che unisce due sublimi arti.
Con la poesia ogni frase e ogni parola assume un significato codificato, carico, insolito per noi che oggi ne sprechiamo tante. Con il canto quelle parole si staccano dai libri, danzano, ci circondano, ci avvolgono e non le dimentichiamo più. Così è per il Tenore, fin da piccoli, molti di noi sono stati abituati a quelle nenie così calde, così confortanti, che ci ricordano i nostri nonni, le nostre madri i nostri padri la nostra infanzia. Di molti dei versi cantati non ricordiamo una parola, altri sono indelebili e ci ricordano tutto il contesto in cui sentivamo quei bellissimi suoni. Io ad esempio ricordo mio nonno che giocava alle carte facendo un solitario, e nel mentre cantava quella melodia per me strana, dato che ero abituato ad altri tipi di musica, alla televisione al caos delle voci.
Se dovessi descrivere la nostra maniera di cantare utilizzando un solo aggettivo direi…. il silenzio. Sono sicuro che se mio nonno non avesse mosso le labbra l’avrei sentito lo stesso, perché cantava col cuore. Io mi sento fortunato, a poter dire che oggi canto nella stessa maniera, magari non identica o forse solo simile , poiché le cose si evolvono, ma sicuramente condivisa. E’ straordinario pensare che migliaia di anni fa si comunicasse con lo stesso tipo di emissione vocale con la stessa modulazione della voce.
Penso a un bambino cullato dalla mamma con la stessa cantilena, ai momenti di aggregazione, al pastore e al contadino che cantavano della loro vita attuale, passata e futura . Noi facciamo le stesse cose, cerchiamo di confrontarci con la vita, di descriverla, di raccontare delle storie, di pregare e di vivere oggi, nel 2006.
Ricordo con tanta commozione la lettura di una poesia dedicata ad un amico scomparso, quando la cantammo ci mettemmo tutti a piangere.
Oppure la poesia dedicata velatamente a una ragazza ed i sorrisi che ci scambiavamo sentendo le parole . Tante altre poesie e altrettante canzoni sono immagini e suoni nella mia mente ed ognuna rappresenta un momento della mia vita.